Attore e regista cinematografico italiano. Celebrato come uno dei
più geniali interpreti del nostro cinema, è il simbolo dell'italiano
medio idealista e un po' mammone, vigliacco e cinico. Figlio di un direttore
d'orchestra, a 18 anni si trasferì a Milano per frequentare l'Accademia dei
Filodrammatici da cui, però, fu espulso a causa del suo spiccato accento romano.
Entrato a far parte del mondo dello spettacolo nel 1936, fu fantasista,
comparsa, imitatore d'avanspettacolo e doppiatore, diventando
inoltre la voce italiana di Oliver Hardy (Ollio) dopo aver vinto un concorso
bandito dalla MGM. Nel 1942 prese parte alla lavorazione del film di Mario Mattoli
I tre aquilotti con un ruolo da protagonista, dando così inizio alla sua
carriera cinematografica che, fino al 1951, lo relegò a piccoli ruoli. Nel
1947 esordì con grande fortuna in radio presentando una serie di macchiette
(dal Signor Dice a Mario Pio, dal Compagnuccio della parrocchietta al Conte
Claro), che in seguito ripropose con meno fortuna nel film
Mamma mia, che
impressione! (1951) di Roberto L. Savarese. Nel 1952 fu chiamato da Federico
Fellini per recitare ne
Lo sceicco bianco e, successivamente, ne
I
vitelloni (1953), con cui vinse il Nastro d'Argento come miglior attore
protagonista. Fu l'inizio di una lunghissima carriera durante la quale
S.
interpretò oltre 200 film. Nel 1953 recitò in
Un giorno in pretura di
Steno, nel quale diede vita al personaggio dell'"americano", che lo avrebbe
accompagnato anche in caratterizzazioni successive. Nel 1954 prese parte alla
realizzazione de
Il seduttore di Franco Rossi, alla cui sceneggiatura
partecipò Rodolfo Sonego che, da quel momento, divenne suo sceneggiatore di
fiducia. Tra i numerosissimi film in cui lavorò ricordiamo:
Un americano a
Roma (1954) di Steno;
Un eroe dei nostri tempi (1955) di Mario
Monicelli;
Lo scapolo (1955) di Antonio Pietrangeli, per cui vinse il
Nastro d'Argento come miglior attore;
Il conte Max (1957) di Giorgio
Bianchi;
La grande guerra (1959) di Mario Monicelli, per cui ottenne il
Nastro d'Argento come miglior attore. Negli anni Sessanta e Settanta sviluppò,
oltre alla vena comico-satirica, uno spirito drammatico che trascese a volte
in un'inevitabile e sottile tragicità. Tra le opere di questo genere ricordiamo:
Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini;
Il vigile (1960) di Luigi
Zampa;
Una vita difficile (1961) di Dino Risi;
Il mafioso (1962) di
Alberto Lattuada;
Il maestro di Vigevano (1963) di Elio Petri;
I
complessi (1965) di Luigi Filippo D'Amico, Dino Risi e Franco Rossi;
Detenuto in attesa di giudizio (1971) di Nanni Loy, con cui ottenne
l'Orso d'Argento al Festival di Berlino e il David di Donatello come miglior
attore;
Lo scopone scientifico (1972) di Luigi Comencini, che gli valse
il David di Donatello come miglior attore;
Un borghese piccolo piccolo
(1977) di Mario Monicelli, con cui vinse il David di Donatello e il Nastro
d'Argento come miglior attore. Tra gli altri film degni di nota citiamo:
Il
medico della mutua (1968) di Luigi Zampa;
Riusciranno i nostri eroi a
ritrovare il loro amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968) di
Ettore Scola;
Nell'anno del Signore (1969) di Luigi Magni;
Roma
(1972) di Federico Fellini;
I nuovi mostri (1977) di Dino Risi;
Il
malato immaginario (1979) di Tonino Cervi;
Il marchese del Grillo
(1981) di Mario Monicelli;
Bertoldo, Bertoldino e... Cacasenno (1984)
di Mario Monicelli;
L'avaro (1989) di Tonino Cervi. Nel 1966 esordì
nella regia con
Fumo di Londra, da lui stesso interpretato. Fu regista
e attore anche nei successivi:
Scusi, lei è favorevole o contrario?
(1967);
Un italiano in America (1967);
Amore mio aiutami (1969);
Polvere di stelle (1973);
Finché c'è guerra c'è speranza (1974);
Il comune senso del pudore (1976);
Io e Caterina (1981);
Io
so che tu sai che io so (1982);
In viaggio con papà (1982);
Il
tassinaro (1983);
Tutti dentro (1984);
Un tassinaro a New York
(1987);
Assolto per aver commesso il fatto (1992);
Nestore l'ultima
corsa (1993);
Sposami papà (1998). Negli anni Ottanta realizzò per
la televisione alcune serie antologiche di brani di film da lui interpretati,
intitolate
Storie di un italiano, raccolte in ordine tematico per
ricostruire una storia dei valori e dei costumi dell'italiano medio nella
loro evoluzione durante tutto il XX sec. Nel 1989 fu Don Abbondio nella riduzione
televisiva dei
Promessi Sposi realizzata da Salvatore Nocita. Tra i
numerosi riconoscimenti ricevuti nell'arco della sua lunga carriera ricordiamo
il David di Donatello alla carriera (1994, 1999) e il Leone d'Oro alla carriera
a Venezia (1995). Nel 2002 fu insignito della laurea
ad honorem
dall'università IULM di Milano (Roma 1920-2003).
Alberto Sordi